Il progetto Diverfarming è in corso, e i lavori andranno avanti per cinque anni allo scopo di offrire un cambio nel paradigma che metta fine all'agricoltura intensiva e migliora la biodiversità

L'agricoltura intensiva basata sulla monocoltura ha messo a rischio la biodiversità delle specie in Europa, con un elevato costo ambientale. Il team internazionale coinvolto nel progetto Diverfarming, all'interno del programma Horizon 2020 della Commissione Europea, e a cui partecipano le Università Tecniche di Cartagena e Cordova, ha fissato l'obiettivo di proporre un cambiamento del paradigma nella gestione e nelle pratiche agricole.

b_450_250_16777215_00_images_asistentes.jpegIn totale, sessanta ricercatori da università, istituti di ricerca, società di agronomia, logistica e meccanizzazione da otto Paesi europei si sono incontrati questa settimana all'Università Tecnica di Cartagena per concordare il piano di azione di questo progetto quinquennale. Nelle discussioni tenute negli ultimi tre giorni, tutti i partecipanti hanno convenuto nel sottolineare che la diversificazione delle colture e pratiche di gestione a basso input possono essere un'alternativa a modelli attuali di agricoltura intensiva, con miglioramenti nella qualità ambientale e quindi nella sostenibilità a lungo termine dei sistemi agricoli, offrendo anche benefici economici all'agricoltore.

Per raggiungere questo cambio di mentalità, Diverfarming lavorerà direttamente con gli agricoltori, con un'organizzazione a livello locale per raggiungere un cambiamento globale. Questo significa che devono essere tenuti in considerazione i particolari aspetti climatici, culturali e tecnici di ciascuna regione. Inoltre, i problemi socioeconomici e ambientali legati a ciascuna regione dovrebbero essere ridotti, quindi il tipo di diversificazione sarà definito in accordo con questa premessa.

Gli accordi che il team ha raggiunto questa settimana comprendono l'elaborazione di un protocollo di implementazione comune per il progetto in tutte le regioni, per rendere confrontabili i risultati. Questo protocollo comune sarà esposto e validato in un seminario che si terrà all'inizio del 2018 nella città tedesca di Trier. La collaborazione tra i partecipanti al protocollo è essenziale per raggiungere con successo gli obiettivi, per cui, sebbene i casi studio vengano approcciati tenendo conto delle caratteristiche regionali, i ricercatori agronomi, matematici, economisti, sociologi, biologi, scienziati ambientali o chimici di tutto il consorzio collaboreranno alle misurazioni e analisi delle altre regioni in sinergia.

Il progetto è strutturato in diversi work packages con obiettivi indipendenti che, sebbene siano strettamente interconnessi, hanno tempistiche diverse. Quest'ultimo work package implica contatti con professionisti del settore agricolo per raccogliere le loro esperienze sulle pratiche di gestione agronomica e la diversificazione colturale, e chi valuta dalla loro esperienza quali sarebbero le migliori alternative per ciascuna regione. in questo modo, solo quelle alternative che sono sostenute dai professionisti del settore agricolo verranno testate sul campo nella fase sperimentale, per dare soluzioni a problemi reali. Diverfarming lavorerà a contatto diretto con gli agricoltori per trovare le tecniche di gestione più efficienti a definire precisamente il tipo di diversificazione per ciascuna regione, e le tecniche di gestione a basso input che hanno ricevuto maggior favore da parte degli utenti finali, così da provarle in campi sperimentali strategici dove gli agricoltori sono disponibili ad applicarle