Il team che coordina il progetto di diversificazione delle colture fa il punto sul suo primo anno e mezzo di vita a Bruxelles

Dopo 18 mesi di lavoro nel campo della diversificazione delle colture e della ricerca di un'agricoltura sostenibile, il coordinamento del progetto europeo Diverfarming, guidato dall'Universidad Politécnica de Cartagena e finanziato entro il programma Horizon 2020, ha esplicitato i primi risultati alla Commissione europea.

b_450_250_16777215_00_images_20190214Bruselas.jpgIl 13 febbraio 2019, i 10 responsabili dei rispettivi Work Packages (WPs) progettuali hanno presentato il lavoro svolto dall’inizio del progetto nel 1° maggio 2018, fino al 31 ottobre 2018, al gruppo di valutatori presieduto dal Responsabile della Commissione Europea (Ufficio delle Politiche UE) e da altri due valutatori.

Il coordinatore del progetto, Raúl Zornoza, ha evidenziato il lavoro svolto dal team per quanto riguarda il rispetto delle scadenze e la direzione corretta che il progetto sta seguendo per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Partendo da una panoramica generale presentata dal Coordinatore del progetto, i diversi leader hanno mostrato i passi compiuti in questa prima fase progettuale, collegando i risultati raggiunti da quei WPs che hanno già completato i loro compiti, con quelli che stanno iniziando ora e quelli che invece continuano in modo trasversale in tutto il intero progetto. In questo modo, Javier Calatrava, dall'Universidad Politécnica de Cartagena, è stato in grado di mostrare il lavoro svolto nell'ambito del WP2, coordinato da María Dolores Gomez e terminato nel febbraio 2018.

Questo lavoro era una base essenziale per la definizione dei casi-studio, dal momento che il suo principale lavoro consisteva nella ricerca sulla diversificazione delle colture mediante ricerche bibliografiche e indagini condotte sulle parti interessate: agricoltori, associazioni agricole e personale tecnico. Il catalogo delle alternative di diversificazione poste da questa squadra è servito a chiudere il loro lavoro.

In contrasto con questi pacchetti di lavoro che hanno posto le basi per la diversificazione, il WP9 guidato da Barbara Pancino dell'Università della Tuscia (Italia) ha iniziato a lavorare in questi mesi con l'intenzione di offrire le basi necessarie a coloro che mettono in pratica le politiche agricole europee, mirando a convertire la diversificazione delle colture in un'opzione presente in tali politiche.

Dal canto loro, il leader del team di comunicazione e coordinamento dell'Unidad de Cultura Científica y de la Innovación dell'Università di Cordoba ha presentato le linee d'azione su cui si basa la strategia di comunicazione, che sarà in vigore fino alla fine del progetto per diffondere i benefici della diversificazione delle colture a tutti i livelli: settore agricolo, società e amministrazioni pubbliche.

Infine, il team Diverfarming condividerà, insieme al progetto DiverImpacts, una sessione congiunta di scambio tra ricercatori e tecnici nelle politiche agrarie dell'Unione Europea, con l'intento di costruire ponti tra la ricerca e la gestione delle politiche pubbliche nel settore.

Diverfarming è un progetto finanziato dal Programma Horizon 2020 della Commissione Europea entro la call “Food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine, Maritime and Inland Water Research and the Bioeconomy”, che conta sulla partecipazione delle Università di Cartagena e Córdoba (Spain), della Tuscia (Italy), di Exeter e Portsmouth (United Kingdom), di Wageningen (Netherlands), di Trier (Germany), di Pecs (Hungary) e di ETH Zurich (Switzerland), il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Italy), il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Spagna) e il Natural Resources Institute LUKE (Finland), l’organizzazione ASAJA, e le compagnie Casalasco e Barilla (Italia), Arento, Disfrimur Logística e Industrias David (Spagna), Nieuw Bromo Van Tilburg e Ekoboerdeij di Lingehof (Olanda), Weingut Dr. Frey (Germania), Nedel-Market KFT e Gere (Ungheria) e Paavolan Kotijuustola e Polven Juustola (Finlandia).