Il gruppo di Cordova del progetto europeo Diverfarming sulla diversificazione colturale semina lavanda nelle interfila dell’oliveto

La strategia della diversificazione colturale e della riduzione degli input proposta da Diverfarming,un progetto europeo finanziato dal programmaH2020della Commissione Europea, nel caso degli oliveti andalusi si è tradotta nell’introduzione di certe colture nelle interfila che separano le file di alberi.

b_450_250_16777215_00_images_20190401SiembraDiverfarmingRED.jpgDopo aver portato avanti una prima diversificazione in cui è stato piantato lo zafferano nelle interfila di una delle parcelle, sono state seminate due file di lavanda della varietà grosso. Si tratta di una forma ibrida di due tipi di lavanda. La sua compatibilità con i territori che ospitano l’oliveto è stata verificata per mezzo di un’analisi delle caratteristiche e delle necessità di entrambe le colture, e di una serie di incontri a Brihuega (Guadalajara), considerate la culla nazionale della lavanda, tra il gruppo di ricerca del progetto e le aziende del settore.

La presenza della consociazione con la lavanda porterà a una riduzione dell’erosione, che causa perdita di suolo dovuta al ruscellamento che avviene su un territorio brullo in cui si effettuano lavorazioni tradizionali. In questo modosi affronta uno dei principali problemi attuali degli oliveti.Inoltre, questa pianta aromatica attrae fauna supplementare, un fattore importante in un’era in cui la biodiversità è a rischio.

La resistenza ad ambienti aridi e scarsità d’acqua di queste specie xerofite che crescono naturalmente in terreni pietrosi con poca sostanza organica le rende ben adatte al suolo dell’oliveto. I benefici per il territorio sono quello di dare profitti economici agli olivicoltori e un orizzonte di sostenibilità più concreto.
 
La combinazione perfetta: olive–lavanda
 
Su questa linea, i professori dell’Università di Jaen integrati all’interno del gruppoUCO, Manuel Parras, Francisco José Torres e Manuela Vega, hanno incontrato i tecnici diUPA, ASAJA, Cooperativas Agroalimentarias, IFAPA eCooperativa San Roque de Arjonilla, per analizzare e discutere il tipo di oliveto più adatto per una diversificazione con la lavanda. Hanno concluso che, in maniera esplorativa, l’oliveto dovrebbe essere di tipo tradizionale, meccanizzabile e non meccanizzabile, come nel caso dell’oliveto dimostrativo che serve come caso studio del progetto, situato a Torredelcampo, Jaen. Questo caso studio, oltre all’UCO, conta la partecipazione diASAJA Región de Murcia e Disfrimur Logística. Il gruppo di ricercaUCO, guidato dai professori Luis Parras e Beatriz Lozano, gestisce il caso studio, misura gli effetti della diversificazione in termini di erosione e produttività, insieme all’impatto ambientale e alle emission di gas serra, e collabora con ir icercatori di Jaen per studiare la filiera di queste colture consociate per conoscerne la redditività sul mercato.
 
Diverfarming è un progetto finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione europea, nell'ambito della sfida "Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile e silvicoltura, ricerca marina, marittima e delle acque interne e bioeconomia", che conta sulla partecipazione delle università di Cartagena e Cordova (Spagna), Tuscia (Italia), Exeter e Portsmouth (Regno Unito), Wageningen (Paesi Bassi), Trier (Germania), Pecs (Ungheria) e ETH Zurigo (Svizzera), i centri di ricerca Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Italia), il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Spagna) e l'Istituto delle risorse naturali LUKE (Finlandia), l'organizzazione agraria ASAJA, e le aziende Casalasco e Barilla (Italia), Arento, Disfrimur logística e Industria David (Spagna), Nieuw Bromo Van Tilburg e Ekoboerdeij de Lingehof (Paesi Bassi), Weingeut Dr. Frey (Germania), Nedel-Market KFT e Gere (Ungheria) e Paavolan Kotijuustola e Polven Juustola (Finlandia)