Uno studio del progetto Diverfarming integra il comparto trasporti e la gestione di inventario in un modello che mira all’efficienza economica ed all’eliminazione delle carenze

Dal raccolto in campo al piatto pronto in tavola, è il lungo viaggio dei cui aspetti si occupa la catena di distribuzione alimentare e gli operatori impegnati a soddisfare le esigenze della clientela. Il buon esito della distribuzione richiede la corretta gestione del prodotto in stoccaggio, magazzino e trasporto ed il coordinamento tra magazzini, trasporto e destinazione.

In questo ambito, il gruppo di ricerca afferente al work package 6 del progetto Diverfarming, impegnato nella progettazione ed analisi delle “catene del valore” e diretto dal Dr Francisco Campuzano-Bolarín (Universidad Politécnica de Cartagena), ha realizzato un modello matematico che aiuta la pianificazione della capacità distributiva integrando capacità di stoccaggio e capacità di trasporto di una rete di distribuzione, prendendo in considerazione diversi scenari di disponibilità di veicoli.

b_450_250_16777215_00_images_20201028CadenaDeValor.jpgIl modello è basato sulla metodologia delle dinamiche di sistema, un metodo consolidato di gestione delle criticità dei processi dinamici qual è appunto la catena di distribuzione alimentare. La base matematica, i dati di ingresso e le relazioni tra variabili, sono state verificate a scala nazionale per la distribuzione di prodotti congelati. Ciò permette di dare ai parametri la configurazione più adatta ad ottenere la migliore alternativa di scelta in termini di costi e livello di inventario ed ottimizzare la procedura in quanto ai costi ed al livello di stoccaggio.

Questo modello può essere applicato a catene di distribuzione di prodotti provenienti da sistemi colturali diversificati, nella fattispecie l’obiettivo del progetto Diverfarming - finanziato dalla Commissione Europea – che mira ad introdurre la diversificazione colturale nel modello di agricoltura europeo a beneficio dell’ambiente e dell’economia. A questo scopo, il lavoro comprende la progettazione ed analisi delle “catene del valore” allo scopo di aiutare l’adozione e la diffusione di agroecosistemi diversificati. Il modello in tal senso va considerato come strumento utile al raggiungimento dell’obiettivo.

Un’industria più sostenibile (Industry 4.0)

Nel contesto della cosiddetta quarta rivoluzione industriale (Industry 4.0), conosciuta come la tendenza attuale all’automazione ed al flusso dati su base web e cloud, si prevede che il sistema industriale attuale possa essere sconvolto dal nuovo sistema industriale emergente.

Il maggior consumo di risorse, il riscaldamento globale ed il cambiamento climatico che possono derivare da questa situazione obbligano ad adottare pratiche gestionali nella produzione agricola e nella distribuzione che tengano in considerazione la sostenibilità (economica, sociale, ambientale) per fronteggiare gli effetti negativi derivanti da Industry 4.0.

In questo ambito, il gruppo di ricerca afferente al work package 6 del progetto Diverfarming, impegnato nella progettazione ed analisi delle “catene del valore” e diretto dal Dr Francisco Campuzano-Bolarín (Universidad Politécnica de Cartagena), ha pubblicato (Sustainability) una review della ricerca sino ad oggi condotta sulle catene di distribuzione sostenibili in Industry 4.0. Il lavoro giunge alla conclusione che solo pochi lavori affrontano il tema della sostenibilità sociale in Industry 4.0, dato che la maggior parte dei lavori è volta alla ricerca di tecnologie per la riduzione dei costi e al monitoraggio. Il lavoro indica diversi progetti che hanno posto la sostenibilità come parte degli obiettivi, come richiesto dalla Commissione Europea per H2020.

Questo lavoro, strutturato nell’ambito del progetto Diverfarming, incoraggia future linee di ricerca ad affrontare il tema della catena di distribuzione sostenibile da tre prospettive: ambientale, sociale ed integrata.

Diverfarming è un progetto finanziato nel Programma Horizon 2020 della Commissione Europea, nell’ambito dell’iniziativa “Food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine, Maritime and Inland Water Research and the Bioeconomy” ai sensi dell'accordo 728003. Partecipano al progetto e  che conta sulla partecipazione delle Università di Cartagena e Córdoba (Spagna), Tuscia (Italia), Exeter e Portsmouth (Regno Unito), Wageningen (Paesi Bassi), Trier (Germania), Pecs (Ungheria) e ETH Zurigo (Svizzera), i centri di ricerca del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria (Italia), il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Spagna) e l'Istituto per le risorse naturali LUKE (Finlandia), l'organizzazione agraria ASAJA e le società Casalasco e Barilla (Italia), Arento, LogísticaDFM e Industrias David (Spagna), Nieuw Bromo Van Tilburg ed Ekoboerdeij de Lingehof (Paesi Bassi), Weingut Dr. Frey (Germania), Nedel-Market KFT e Gere (Ungheria) e Paavolan Kotijuustola e Polven Juustola (Finlandia).

 

Freile, A. J., Mula, J., & Campuzano-Bolarin, F. (2020). INTEGRATING INVENTORY AND TRANSPORT CAPACITY PLANNING IN A FOOD SUPPLY CHAIN (Version v1.0). International Journal of Simulation Modelling, 19(3), 434–445. http://doi.org/10.2507/IJSIMM19-3-523

 

Cañas, H.; Mula, J.; Campuzano-Bolarín, F. A General Outline of a Sustainable Supply Chain 4.0. Sustainability 2020, 12, 7978. https://doi.org/10.3390/su12197978