Rispetto alle pratiche convenzionali e al suolo incolto, le coperture vegetali generate dalla consociazione tra i filari degli oliveti aumentano il sequestro di carbonio e riducono le perdite di suolo dovute all'erosione

I suoli agricoli svolgono un ruolo fondamentale contro i cambiamenti climatici, favorendo il sequestro del carbonio e la sostenibilità degli agroecosistemi. Tuttavia, a causa delle pratiche agricole tradizionali, molti suoli di oliveti nella zona mediterranea presentano un alto livello di degrado, con perdite di fertilità e produttività, un alto livello di erosione o scarsa capacità di ritenzione idrica. Uno studio, sviluppato nell'ambito del progetto europeo Diverfarming, ha dimostrato che le coperture vegetali migliorano la qualità dei suoli aumentandone il contenuto di sostanza organica (e quindi aumentando il sequestro di carbonio), migliorandone la struttura (che ne migliora la capacità di ritenzione idrica) e diminuendo l'erosione.

b_450_250_16777215_00_images_20210422Diverfaming.jpgPer questo motivo, il gruppo di ricerca SUMAS del Dipartimento di Chimica Agraria, Edafologia e Microbiologia dell'UCO, diretto dai Professori Luis Parras e Beatriz Lozano, ha applicato la consociazione negli oliveti di Torredelcampo (Jaen). Queste includevano colture alternative, come lavanda, zafferano, avena o veccia, in rotazione nell’interfila degli oliveti. A differenza della gestione convenzionale, che disturba lo strato superficiale del suolo e applica diserbanti e fertilizzanti chimici, confrontata con la non lavorazione del terreno con applicazione di erbicidi per mantenere il terreno completamente nudo, la consociazione si presenta come una pratica che migliora la qualità del suolo. Ma questo miglioramento "non è dovuto solo alla consociazione, ma anche alla copertura e alla chioma che genera", spiega Manuel González-Rosado, ricercatore dell'UCO, che ha preso parte allo studio. “Per il team era essenziale mantenere il terreno dell'oliveto coperto da colture che avrebbero poi generato residui organici duraturi”.

Quando i suoli sono nudi si genera una crosta superficiale e sorgono problemi perché questa impedisce all'acqua di filtrare nel suolo, aumentando i tassi di erosione e le perdite di carbonio. In questo modo le consociazioni e le coperture vegetali evitano che i suoli siano esposti a piogge torrenziali od a temperature elevate. Secondo González-Rosado, "Pertanto, la chiave è mantenere il suolo coperto".

Il suolo è attualmente al centro delle politiche europee nella lotta al cambiamento climatico. Per questo motivo, sono necessari cambiamenti nelle modalità di gestione del suolo in modo che diventi una fonte di sequestro del carbonio ed eviti le emissioni di CO2.

Diverfarming è un progetto finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione europea, nell'ambito della sfida "Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile e silvicoltura, ricerca marina, marittima e delle acque interne e bioeconomia", che conta sulla partecipazione delle università di Cartagena e Cordova (Spagna), Tuscia (Italia), Exeter e Portsmouth (Regno Unito), Wageningen (Paesi Bassi), Trier (Germania), Pecs (Ungheria) e ETH Zurigo (Svizzera), i centri di ricerca Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Italia), il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Spagna) e l'Istituto delle risorse naturali LUKE (Finlandia), l'organizzazione agraria ASAJA, e le aziende Casalasco e Barilla (Italia), Arento, Disfrimur logística e Industria David (Spagna), Nieuw Bromo Van Tilburg e Ekoboerdeij de Lingehof (Paesi Bassi), Weingeut Dr. Frey (Germania), Nedel-Market KFT e Gere (Ungheria) e Paavolan Kotijuustola e Polven Juustola (Finlandia).

Bibliografia:
González-Rosado, M.; Parras-Alcántara, L.; Aguilera-Huertas, J.; Lozano-García, B. “Crop Diversification Effects on Soil Aggregation and Aggregate-Associated Carbon and Nitrogen in Short-Term Rainfed Olive Groves under Semiarid Mediterranean Conditions” Horticulturae 2022, 8, 618. https://doi.org/10.3390/horticulturae8070618 

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