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I ricercatori dell'Università di Trier hanno presentato le possibilità di diversificazione delle colture per i vigneti tedeschi

Per mezzo di una visita guidata ai vigneti della città di Trier (Germania) e per mano dei ricercatori Felix Dittrich e Thomas Iserloh dell'Università di Trier, i partecipanti alle attività dell'Agenda Locale 21 in città potranno conoscere il contesto della produzione ecocompatibile e come la diversificazione colturale possa migliorare la produttività delle viti dell'area vinicola della Mosella.

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Nel progetto europeo Diverfarming, il numero delle donne e la loro presenza nei posti chiave è finalmente uguale a quello degli uomini

Un totale di 69 donne, nei ruoli di ricercatrici e collaboratrici tecniche, da poco più di un anno partecipano attivamente in Diverfarming, un progetto sulla diversificazione colturturale finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione Europea. La cifra, che corrisponde al 47% della team progettuale, è la prova dell'impegno di Diverfarming sull'uguaglianza di genere. L'elenco delle donne di Diverfarming è guidato da Marina Giménez dell'Ufficio per i progetti internazionali dell'Università Politecnica di Cartagena, nel ruolo di Project Manager.

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Le principali sfide sociali impediscono al settore agricolo dell'UE di diventare più sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Una caratteristica principale alla base di queste sfide è la polarizzazione dei moderni sistemi alimentari verso un numero molto basso di materia prima agricola, la cui produzione dipende da alti livelli di input di fertilizzanti sintetici e pesticidi. Ben sei progetti finanziati dall'UE stanno unendo i loro sforzi, interconnettendo l’impegno di circa 125 partner diversi con competenze trasversali alla catena di approvvigionamento. Questa massa critica intende comprende ricercatori, società civile e settore industriale, compresi gli agricoltori, i trasformatori di alimenti e mangimi ed i distributori. L’obiettivo comune di questa partnership tra i 6 progetti è quello di consentire lo sviluppo e la diffusione di sistemi agricoli ed alimentari maggiormente diversificati e più sostenibili nel tempo.

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Il progetto europeo Diverfarming sperimenta la diversificazione colturale in cinque campi sperimentali italian

Le persone che si dedicano all'agricoltura in Italia si trovano ad affrontare problematiche ambientali sempre crescenti, come l'erosione e la compattazione del suolo, ed il basso contenuto in sostanza organica. A questi si deve aggiungere la contaminazione di terra e acqua. Per trovare soluzioni a questa situazione, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) e l'Università della Tuscia, insieme agli agricoltori ed agli esperti della filiera agroalimentare come Barilla e Consorzio Casalasco, valuteranno l’applicazione di sistemi di diversificazione colturale in due zone a differenti condizioni climatiche: la pianura padana (a nord) e la regione Puglia (a sud), per un periodo di tre anni.

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Il gruppo di ricerca del progetto Diverfarming, finanziato dalla Commissione Europea, concorda su una metodologia comune per valutare l'impatto ambientale e socioeconomico della combinazione di colture rispetto a pratiche monocolturali con input elevati.

L'Europa continua a guidare i primi lavori di valutazione scientifica sulle pratiche agricole basate sulla biodiversità delle colture. Questo è stato possibile grazie al progetto Diverfarming, il cui team scientifico, diretto da Raúl Zornoza dell’Università Politecnica di Cartagena, ha raggiunto un consenso la scorsa settimana in Ameland (Olanda) sulle metodologie e sui criteri che serviranno per rispondere alla grande domanda: è davvero proficuo combinare le stesse colture su un terreno, sia che si tratti di rotazioni o di colture simultanee nello stesso momento ?