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Dal 18 al 21 settembre 2019 si è tenuto a Budapest (Ungheria) il primo convegno europeo sulla Crop Diversification, con l’obiettivo di esplorare il potenziale della diversificazione delle colture nel migliorare la produttività, fornire servizi ecosistemici e rendere le filiere del settore agroalimentare più sostenibili ed efficienti.

Durante i tre giorni sono state presentate 90 comunicazioni orali e 75 poster, distribuiti in 16 sessioni parallele e 5 seminari tematici.

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El Carpio ospita il primo seminario con la comunità agricola della regione Mediterraneo Sud di Diverfarming

Circa 30persone hanno parteipato al primo dei seminari annuali aEl Carpio, Cordova, che il gruppo di Diverfarming terrà per creare la “Comunità di Agricoltori”che mette in pratica le tecniche di agricoltura sostenibile proposte dal progetto europeo.

Le persone interessate alle opzioni che l’agricoltura ha per la mitigazione dei cambiamenti climatici si sono incontrate nel Patio della Torre di Garci Méndez a El Carpio insieme agli agricoltori che hanno scelto l’opzione ecologica nei loro oliveti, e i proprietari interessati a diversificare i loro oliveti per ragioni ambientali, così come per ragioni di produzione.

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Il gruppo di Diverfarming partecipa alla ‘European Conference on Crop Diversification’ tenuta a Budapest dal 18 al 21 settembre

Con l’intenzione di esplorare il potenziale della diversificazione colturale per migliorare la produttività, fornire servizi ecosistemici e rendere le filiere più sostenibili ed efficienti, oltre200 persone hanno partecipato alla prima conferenza europea sulla diversificazione colturale tenutasi tra il 18 e il 21 di settembre a Budapest.

La conferenza è stata guidata dal progetto H2020 DiverIMPACTS sulla diversificazione colturale, il cui coordinatore, il ricercatore all’Istituto Nazionale Francese per la Ricerca Agronomica Antoine Messéan, ha avuto il compito di inaugurare l’evento sotto le premesse di“esplorare come può essere raggiunta la transizione per diversificare e mantenere i sistemi agroalimentari”. Accompagnato da Dora Drexler diÖMKI, l’Istituto di Ricerca per l’Agricoltura Biologica in Ungheria, ha aperto tre giorni coinvolgendo 90 diverse comunicazioni orali e 75 poster durante le 16 sessioni parallele e i cinque workshop tematici.

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Un gruppo internazionale di ricercatori studia come funziona il partenariato per raggiungere la sostenibilità nella filiera agroalimentare usando un caso studio pioniere: Barilla Sustainable Farming(BSF)

Il progetto europeo Diverfarming, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, non solo ricercala sostenibilità ambientale tra la diversificazione colturale e le pratiche di gestione a basso input, ma cerca anche di implementare soluzioni innovative sostenibili per la filiera agroalimentare rendendo anch’essa più sostenibile.In questo modo, anche gli attori della filiera otterranno benefici come la stabilità economica.

Sulla strada per raggiungere questi miglioramenti della filiera agroalimentare, i ricercatoridi Diverfarming lavorano in due modi differenti:progettazione e analisi delle filiere e il quadro di riferimento per le politiche di settore.

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Oltre 50 ricercatori, tecnici, agricoltori e compagnie d’Europa esaminano gli ultimi progressi del progetto Diverfarming in Finlandia e condividono i risultati preliminari delle misure nelle stazioni sperimentali.

La Finlandia ha ospitato il terzo incontro annuale del progetto europeo Diverfarming, integrato da25 istituzioni scientifiche, compagnie e organizzazioni agricole guida te dall’Università Politecnica diCartagena (Spagna) e finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del suo programma Horizon2020. Alla sede principale dell’Istituto delle Risorse Naturali della Finlandia Luke a Jokioinen, il gruppo scientifico ha potuto fare il punto della situazione dei primi due anni di lavoro e mettere a punto i parametri e gli indicatori che verranno usati per misurare gli effetti della diversificazione sulla sostenibilità dei sistemi agricoli per migliorare la produttività del sistema, i benefici ambientali e la filiera durante questi tre giorni. In questo senso, Diverfarming cerca di fornire prove riguardanti l’impatto ambientale dell’abbandono della monocoltura e dell’adozione di un nuovo paradigma agricolo basato su colture multiple e bassi input.Per fare ciò,il gruppo ha preso misure attraverso25territori situati in sei Paesi delle sei principali zone edafoclimatiche: Mediterraneo Nord, MediterraneoSud, Atlantico, Continentale, Boreale e Pannonia, indicatori quali la produzione, la qualità del raccolto, la biodiversità, il sequestro del carbonio per mitigare il cambiamento climatico, il contenuto di nutriento la microbiologia dei suoli, così come i costi economici e i benefici, confrontandoli con quelli registrati in aree di monocoltura.